Quando si decide di mandare nostro figlio in un campus estivo (Summer Camp) in inglese, ci sono diverse valutazioni da fare.
La prima, importantissima, si pone come un dilemma, quasi come una spartiacque: devo mandare mio figlio all’estero o è sufficiente mandarlo in Italia?
In più ci si chiede per quanto tempo mandarlo e se è il caso che vada da solo oppure con un amico con cui dividere quest’esperienza.
Ma andiamo con ordine! E’ innegabile che lo studio di una lingua straniera, per essere efficace, richieda una “full immersion” e di conseguenza, la risposta è ovvia. All’Estero, in un paese anglofono, si parla inglese dovunque e quindi il contatto con la lingua è più incisivo. Pertanto sembrerebbe la scelta migliore.
Ma attenzione: siamo sicuri che i nostri figli saranno immersi nella lingua? Siamo davvero certi che non si troveranno con folti gruppi di altri ragazzini italiani partiti insieme a loro con gli stessi buoni propositi? Valutiamo attentamente questo aspetto al fine di non vanificare una spesa importante a fronte di pochissimi benefici. Molti Summer Camp in inglese all’Estero, sono spesso pieni di ragazzini italiani e pertanto il nostro sforzo corre il rischio di essere stato inutile!
C’è da aggiungere che i Campus all’Estero sono in genere molto costosi. Se si sceglie questa strada è consigliabile valutare bene location e tipo di organizzazione. In Italia al contrario, ci sono tantissime ottime offerte di Campus estivi in inglese e spesso i risultati possono essere anche molto sorprendenti!
Per quanto riguarda il periodo di permanenza al Campus, questo dipende dalla possibilità economica di ciascuno di noi ma, se abbiamo la possibilità di prolungare il soggiorno ad almeno due settimane, i benefici si faranno sicuramente sentire!
E se poi nostro figlio si sente più sereno ad avere con sé un amico o una spalla su cui appoggiarsi, nei possibili momenti di nostalgia, soprattutto la sera, perché negargli questa piccola gioia e questo conforto?